mercoledì 15 luglio 2009

Idee per la svolta(13:59:00)



Tutti facciamo lo sbaglio di pensare che per svoltare c'è sempre tempo.
In realtà, senza rischiare di sembrare malaugurante, è chiaro che abbiamo un tempo limitato a nostra disposizione. Che potrebbe scadere anche oggi (pausa e tuono in lontananza).

Vi descriverò allora alcune delle idee che nella mia vita mi hanno portato sull'orlo di una svolta, ma che alla fine sono scomparse nel nulla, evaporate, come i sogni la mattina presto appena alzati. Così, a mo' di esempio per le generazioni future e posteriori.

Al mio collega Luca venne un giorno l'idea dei tapis-roulant collegati ad accumulatori. Poi gli spiegammo che nelle palestre i tapis-roulant vengono mossi già dall'energia elettrica. Allora estese l'idea ai tornelli della metropolitana, ai dancefloor delle discoteche, ai carrelli dei supermercati, a qualsiasi cosa spinta o ruotata dalle braccia umane. Ad un certo punto nelle nostre menti cominciò a materializzarsi l'idea di montagne d'energia immagazzinata in quel modo, intere batterie di lampadine alimentate da un criceto che corre all'infinito dentro una gabbia.
Poi abbandonammo l'idea. Troppo sbattimento, troppi mezzi necessari per realizzarla.
Mesi dopo scoprimmo che un'università degli Stati Uniti aveva brevettato il tapis-roulant che accumula energia elettrica (ma non andavano già a corrente?).

(probabilmente il disegno dei tornelli a corrente elettrica sta ancora su qualche lavagna nei meandri del mio ufficio)

Poi venne l'idea dell'identificatore di parcheggi, un sistema complicatissimo di satelliti, sensori, Internet e quant'altro che avrebbe permesso a chiunque di trovare un posto auto in men che non si dica nella città di Roma. Non si riusciva però a mettersi d'accordo sul sensore che avrebbe indicato un posto libero. E se un uccello ci cagava sopra? E se uno vedeva il parcheggio prima di te e ci si fiondava?
Mah. Troppo sbattimento ancora (mi sa che è quello che ci frega).

Allora partorimmo l'idea del sito internet che ti fa smettere di fumare. Come? Semplice: ti iscrivi, ed ogni giorno questo sito ti manda in automatico, sulla casella di posta, immagini di polmoni sezionati, radiografie di tumori, panoramiche su cimiteri irlandesi. Un deterrente unico, non c'è dubbio.
Ma funzionerebbe? Boh. Sì. No.

Ultima idea: il sito web per viaggiare gratis. Una specie di comunità: ognuno mette a disposizione una macchina, un motorino, un tandem, ed indica il percorso. Poi chi ha bisogno si aggrega. Unico dubbio, questa volta: siamo in Italia, ci si potrà fidare?
Ma quest'idea invece naufragò per un motivo più banale: il sito esiste già.

Insomma, peccato. Fino ad ora sto sempre qua a scrivere su un blog invece di andare a lavorare in porsche cayenne.
Ma forse non è quello che m'interessa alla fine.
E poi so che la svolta è sempre là, ad un passo.